Con il vocabolo dies ci si può riferire ad una data determinata oppure ad un avvenimento futuro o certo da cui dipende l'efficacia di un negozio giuridico. Il termine è iniziale (dies a quo) quando il negozio ha effetto solo al suo sopraggiungere; è finale (dies ad quem) qualora, sopravvenendo, faccia cadere l'efficacia che il negozio ha avuto dal momento della sua stipulazione. L'elemento della certezza dell'accadimento dedotto in termine, consente di distinguere il termine stesso dalla condizione. I Romani distinguevano quattro ipotesi: dies incertus an et incertus quando (giorno incerto sia nel se, sia nel quando); dies incertus an et certus quando (giorno incerto nel se, ma certo nel quando); dies certus an et incertus quando (giorno certo nel se, ma incerto nel quando); dies certus an et certus quando (giorno certo sia nel se, sia nel quando).
sabato 19/03/2011 - Campania
“Non mi è chiara la funzione ed il significato di "an" all'interno della frase "dies incertus an, incertus quando" a prpopositodei negozi giuridici. Vi ringrazio anticipatamente.”
Si tratta di una espressione latina antica molto usata nei manuali per spiegare in forma sintetica e immediata la differenza che corre tra condizione (art. 1353 del c.c.) e termine, tutti e due elementi accidentali del contratto. “An” significa “se”, e nell’espressione indicata esprime l’incertezza sul realizzarsi dell’evento. E' incerto se si verificherà l'evento ("an") e il tempo nel quale eventualmente si verificherà ("quando").
Esempio di scuola: quando tornerà la nave dall'Asia.
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