Azione pauliana (o revocatoria)
È l'azione con cui il creditore, anche se il credito è soggetto a condizione o a termine, può domandare che siano dichiarati inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione del patrimonio con i quali il debitore rechi pregiudizio alle sue ragioni.
I presupposti fondamentali dell'azione revocatoria sono due, e si sogliono indicare con le formule tradizionali di "consilium fraudis" ed "eventus damni".
In diritto giustinianeo l'actio pauliana era il risultato dalla fusione dei due rimedi della restitutio in integrum e dell'interdictum fraudatorioum: la prima consisteva nella promessa del debitore di porre nel nulla gli atti in frode al creditore, e la seconda era il rimedio concesso contro il terzo acquirente consapevole della frode, per indurlo alla restituzione di quanto avesse ricevuto dal debitore.