È per questo che chi trascorre più giorni nella stessa località può pensare di lasciare i propri ombrelloni, lettini, giochi per bambini e sdraio sulla spiaggia, onde evitare di perdere il posto. Ma si può fare? No, e si rischia anche il sequestro delle attrezzature, oltre a multe salate.
Situazione simile si è verificata a Vibo Valentia Marina, dove la Guardia Costiera, impegnata ad espletare i controlli per tutto il lungomare di competenza, nell'operazione atta a garantire, da un lato, la sicurezza e, dall'altro, il corretto espletamento delle attività balneari, ha posto sotto sequestro diverse attrezzature balneari.
La zona interessata è stata la famosa “Costa degli Dei”, dove i bagnanti avevano illegittimamente lasciato sulle spiagge libere lettini, ombrelloni, sdraio etc., sempre al fine di non perdere il proprio posto.
In località Bivona (Comune di Vibo Valentia), la Guardia Costiera ha dovuto rimuovere persino un gazebo in legno, che ostacolava non solo la fruizione della spiaggia libera agli utenti, ma altresì il passaggio dei mezzi utilizzati dalla Civica Amministrazione per la pulizia.
Sequestri sono inoltre intervenuti anche lungo le spiagge di "Santa Maria di Ricadi", ad opera della Guardia Costiera di Tropea e della Polizia Locale di Ricadi, che hanno portato via più di 170 tra ombrelloni, sedie, lettini etc. lasciati incustoditi in violazione delle norme che prevedono la libera fruizione del demanio marittimo.
Le spiagge libere, difatti, fanno parte del demanio pubblico, disciplinato dall'art. 822 del Codice Civile.
È bene sapere che lasciare ombrelloni e, in genere le proprie attrezzature sulla spiaggia libera, al fine, ad esempio, di conservare il posto, è un comportamento contrario non solo al senso civico, ma anche alla legge.
In particolare, tale condotta può integrare il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale, previsto dall'art. 1161 del Codice della Navigazione. Tale norma prevede la sanzione dell'arresto fino a sei mesi o dell'ammenda fino a 516 euro per chi arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l'uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aeroporti.
Inoltre, al di là della rilevanza penale del comportamento, l'art. 1164 del Codice della Navigazione prevede comunque la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1032 ad euro 3.098 nei confronti di chi non osservi una disposizione di legge o regolamento, o un provvedimento legalmente dato dall'autorità competente in relazione all'uso del demanio marittimo, se il fatto non costituisce reato.
L'art. 1664, comma 2 del Codice della Navigazione, invece, punisce con una sanzione amministrativa dai 100 euro ai 1000 euro chi, salvo che il fatto costituisca reato o violazione della normativa sulle aree marine protette, non osserva i divieti fissati con ordinanza dalla pubblica autorità in materia di uso del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative dalle quali esuli lo scopo di lucro.
Le amministrazioni comunali delle località marittime, difatti, possono adottare i provvedimenti opportuni per vietare che siano lasciate in spiaggia le attrezzature balneari che, come successo negli ultimi giorni in Calabria, possono poi essere sequestrate dalla Guardia Costiera.
Vi consigliamo, quindi, di non lasciare i vostri ombrelloni e lettini sulla spiaggia libera, sia per rispetto verso il prossimo, sia per evitare di incorrere in multe salate e sequestri dei vostri oggetti.