Questi indici erano, ad esempio:
- l’acquisto di una casa;
- il mutuo;
- l’assicurazione;
- visite mediche;
- spese per animali domestici;
- abbonamenti.
Ma vediamo come funzionerà il nuovo strumento, ossia l’Evasometro. Il sistema sarà pressoché lo stesso, ma con una novità importante: cioè la soglia di scostamento prevista affinché scattino i controlli da parte del Fisco.
In realtà parliamo di una doppia soglia, che il contribuente dovrà superare prima che il Fisco possa agire effettuando i dovuti accertamenti.
La prima soglia è uno scostamento del 20% tra il reddito ricostruito e quello dichiarato dal contribuente.
La seconda soglia consiste in uno scostamento pari a 10 volte l’importo dell’assegno sociale annuo. Tale assegno ha un importo di circa 7mila euro, quindi lo scarto deve essere di almeno 70mila euro affinché scattino gli accertamenti.
L’accertamento, come abbiamo detto, non è immediato. Infatti il Fisco effettuerà prima una valutazione del rischio di evasione, per individuare le categorie di soggetti che - potenzialmente - potrebbero essere oggetto di controlli. Inoltre gli strumenti utilizzati saranno implementati attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, così da ridurre la percentuale di errore nei controlli.
Il contribuente avrà anche la possibilità di difendersi in caso di scostamento tra il reddito dichiarato e le spese sostenute. Questo sarà possibile dimostrando che le spese sono state effettuate con redditi diversi da quelli posseduti in quel periodo d’imposta, oppure che sono state effettuate con redditi esenti o con ritenuta alla fonte.