Come è noto, nelle dichiarazioni dei redditi è possibile usufruire di agevolazioni fiscali. Queste ultime sono previste al fine di ridurre l'importo delle tasse che i contribuenti devono pagare. Tra esse non vanno dimenticate le detrazioni relative ai lavori condominiali, esistenti per favorire il miglioramento della qualità e della sicurezza degli edifici e la valorizzazione del patrimonio immobiliare.
Quelle attuali sono settimane calde anche sul fronte fiscale, visto che milioni di contribuenti sono alle prese con la raccolta di tutti i documenti necessari per compilare l'annuale dichiarazione dei redditi. C'è chi agisce in autonomia con il modello 730 precompilato in versione semplificata e chi, invece, preferisce affidarsi al supporto e alla competenza professionale di commercialisti, Caf e patronati.
Tra coloro che non si avvalgono degli intermediari, non mancano tuttavia contribuenti con qualche dubbio o incertezza: in questi casi c'è chi pone il proprio quesito direttamente all'Agenzia, attraverso il servizio della Posta di FiscoOggi, la rivista online delle Entrate.
E, proprio in tema di ristrutturazioni e lavori condominiali, l'Amministrazione finanziaria ha recentemente ricordato qual è la percentuale di detrazione da far valere nella dichiarazione. In risposta a un quesito di una contribuente, su FiscoOggi, l'Agenzia ha usato queste chiarificatrici parole: "Se non ci sarà una nuova proroga, la detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (prevista dall’articolo 16-bis del Tuir) dal 1° gennaio 2025 scenderà dall’attuale misura del 50% a quella del 36%".
Per capire precisamente come e quando utilizzare l'agevolazione, su FiscoOggi le Entrate hanno altresì specificato che, in riferimento alle spese per i lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali, la detrazione fiscale in oggetto scatta:
Quelle attuali sono settimane calde anche sul fronte fiscale, visto che milioni di contribuenti sono alle prese con la raccolta di tutti i documenti necessari per compilare l'annuale dichiarazione dei redditi. C'è chi agisce in autonomia con il modello 730 precompilato in versione semplificata e chi, invece, preferisce affidarsi al supporto e alla competenza professionale di commercialisti, Caf e patronati.
Tra coloro che non si avvalgono degli intermediari, non mancano tuttavia contribuenti con qualche dubbio o incertezza: in questi casi c'è chi pone il proprio quesito direttamente all'Agenzia, attraverso il servizio della Posta di FiscoOggi, la rivista online delle Entrate.
E, proprio in tema di ristrutturazioni e lavori condominiali, l'Amministrazione finanziaria ha recentemente ricordato qual è la percentuale di detrazione da far valere nella dichiarazione. In risposta a un quesito di una contribuente, su FiscoOggi, l'Agenzia ha usato queste chiarificatrici parole: "Se non ci sarà una nuova proroga, la detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (prevista dall’articolo 16-bis del Tuir) dal 1° gennaio 2025 scenderà dall’attuale misura del 50% a quella del 36%".
Per capire precisamente come e quando utilizzare l'agevolazione, su FiscoOggi le Entrate hanno altresì specificato che, in riferimento alle spese per i lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali, la detrazione fiscale in oggetto scatta:
- con riferimento all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione condominiale;
- non in riferimento all'anno nel quale i distinti condòmini versano le proprie quote (sulla scorta, come è noto, dei millesimi di proprietà) al condominio stesso.
In concreto, ciò significa che i singoli condòmini di un edificio potranno sfruttare la detrazione - pari al 50% delle spese sostenute - in riferimento ai bonifici che l’amministratore del condominio farà durante e non oltre quest'anno. Nel proprio sito web l'Agenzia ricorda, altresì, che l'agevolazione vale su un limite massimo di spesa pari a 96mila euro per ogni unità immobiliare.
A partire dal 2025 il beneficio si ridurrà di poco meno di un terzo – con limite massimo di spesa pari a 48mila euro per unità immobiliare e per le somme che saranno pagate dal primo gennaio prossimo - salvo che il legislatore non disponga una proroga dell'agevolazione nella sua versione attuale.
I chiarimenti offerti dall'Agenzia delle Entrate sono particolarmente utili nel periodo in cui, tipicamente, i contribuenti palesano alcuni dubbi in merito alla denuncia della propria situazione reddituale al Fisco. Ricordiamo infine che, per presentare il modello 730, ci sarà tempo fino al 30 settembre prossimo, mentre per il modello Redditi PF il termine corrisponde al 15 ottobre 2024.
A partire dal 2025 il beneficio si ridurrà di poco meno di un terzo – con limite massimo di spesa pari a 48mila euro per unità immobiliare e per le somme che saranno pagate dal primo gennaio prossimo - salvo che il legislatore non disponga una proroga dell'agevolazione nella sua versione attuale.
I chiarimenti offerti dall'Agenzia delle Entrate sono particolarmente utili nel periodo in cui, tipicamente, i contribuenti palesano alcuni dubbi in merito alla denuncia della propria situazione reddituale al Fisco. Ricordiamo infine che, per presentare il modello 730, ci sarà tempo fino al 30 settembre prossimo, mentre per il modello Redditi PF il termine corrisponde al 15 ottobre 2024.