Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 18050 del 23 giugno 2023

(1 massima)

(massima n. 1)

La domanda con cui l'attore chieda di accertare la natura abusiva dell'occupazione di un immobile di sua proprietā da parte del convenuto, con conseguente condanna dello stesso al rilascio del bene ed al risarcimento dei danni, senza ricollegare la propria pretesa al venir meno di un negozio giuridico originariamente idoneo a giustificare la consegna della cosa e la relazione di fatto tra questa ed il medesimo convenuto, dā luogo a un'azione di rivendicazione, non potendo qualificarsi alla stregua di azione personale di restituzione, neppure in quanto tendente al risarcimento in forma specifica della situazione possessoria esistente in capo all'attore prima del verificarsi dell'abusiva occupazione, non potendo il rimedio ripristinatorio ex art. 2058 c.c. surrogare - al di fuori dei limiti in cui il possesso č tutelato dall'ordinamento - un'azione di spoglio ormai impraticabile.

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