(massima n. 1)
Integra il reato di concorso esterno in associazione di tipo mafioso la condotta di chi, estraneo all'associazione, curi la trasmissione di comunicazioni riservate tra un esponente di spicco del sodalizio ed altri soggetti interessati, con riferimento alle attivitą illecite del gruppo. (Fattispecie relativa al figlio del locale capo-mafia, fattosi, in plurime circostanze, latore di messaggi, mediante "pizzini" e comunicazioni telefoniche, per stabilire luoghi e modalitą di incontri che il padre, sottoposto a sorveglianza speciale, era impossibilitato a fissare personalmente).