(massima n. 1)
Per configurarsi il tentativo di rapina, non è sufficiente che l'attività dell'agente sia virtualmente idonea a produrre l'impossessamento della cosa mobile altrui mediante violenza o minaccia e che la direzione degli atti sia univoca, ma è necessario, altresì, che sussista la prova manifesta della volontà di conseguire l'intento criminoso in relazione ad un fatto non astrattamente considerato, sebbene concretamente delineato con la contestazione accusatoria, pur potendo, l'intenzione criminosa, essere desunta anche da comportamenti esteriori dell'agente che non abbiano, comunque, un incerto significato. (Fattispecie in tema di assoluzione per insufficienza di prove dal reato di tentata rapina contestata ad un imputato che si era fermato ad una certa distanza — 200 metri — da un casello autostradale, possibile obiettivo della rapina, e trovato in possesso di un'arma e di oggetti di travisamento).