(massima n. 1)
L'interpretazione dei contratti collettivi di diritto comune concerne una questione di merito e, come tale, č riservata al giudice del merito, con la conseguenza che non č sindacabile in sede di legittimitā se correttamente motivata e rispettosa dei canoni di ermeneutica contrattuale. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto esente da vizi la sentenza di merito che, avuto riguardo al licenziamento di un giornalista professionista della R.A.I., aveva proceduto correttamente all'espresso richiamo delle norme contrattuali collettive ed alla ricostruzione del sistema da esse composto caratterizzato, tra l'altro, dalla previsione della proposta di licenziamento da parte del direttore di testata rilevando che la stessa contrattazione collettiva non prevedeva una disciplina ed un regime di garanzie diversi per i licenziamenti disciplinari rispetto a quelli dei licenziamenti di carattere non disciplinare).