(massima n. 1)
Nella domanda con cui il lavoratore abbia dedotto l'insufficienza della retribuzione e abbia chiesto il pagamento di quanto spettantegli sulla base di un determinato contratto collettivo deve ritenersi implicita la richiesta (non configurabile, quindi, come domanda nuova ai sensi dell'art. 437, secondo comma, c.p.c.) di adeguamento della retribuzione ai sensi dell'art. 36 Costituzione; pertanto, il giudice del merito, ove ritenga inoperante nella specie il contratto collettivo invocato, può e deve esaminare il fondamento della domanda sotto il profilo della proporzionalità della retribuzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.