(massima n. 1)
Il candidato escluso dalla promozione, il quale – in relazione ad una disciplina o ad un bando di concorso che prevede un sistema di scelta dei promuovendi basato su determinati requisiti, fissando per alcuni di questi i criteri di ponderazione (cosiddetti punteggi fissi o vincolati) e riservando per altri una valutazione discrezionale al datore di lavoro (cosiddetti punteggi liberi o discrezionali) – chieda, sul presupposto di irregolarità nelle operazioni selettive, la condanna del datore di lavoro alla corresponsione della differenza fra retribuzioni percipiende e percepite, propone una domanda risarcitoria, fondata non sul diritto alla promozione ma sull'evento della mancata promozione in dipendenza causale dalle denunciate irregolarità, che non esige l'integrazione del contraddittorio nei confronti degli altri partecipanti al concorso, configurandosi invece una domanda di adempimento, fondata su un diritto alla promozione già acquisito, nell'ipotesi in cui il divario fra i punteggi fissi spettanti all'attore e quello spettante ad altri candidati sia tale da comportare per il primo, con qualsiasi distribuzione dei punteggi liberi, l'inclusione tra i promuovendi. Nell'uno e nell'altro caso, l'eventuale mancata allegazione di prove, in ordine, rispettivamente, al fatto che una effettiva e corretta valutazione dei titoli avrebbe determinato l'acquisizione del diritto alla promozione ed in ordine alla titolarità di tale diritto, può comportare il rigetto della domanda nel merito (o comunque il suo non integrale accoglimento) ma non la carenza d'interesse all'accertamento di eventuali irregolarità nell'esecuzione delle operazioni selettive.