(massima n. 1)
Nell'ordinario giudizio di cognizione, l'esatto contenuto della sentenza va individuato non alla stregua del solo dispositivo, bensì integrando questo con la motivazione, nella parte in cui la medesima riveli l'effettiva volontà del giudice. Ne consegue che va ritenuta prevalente la parte del provvedimento maggiormente attendibile e capace di fornire una giustificazione del "dictum" giudiziale. (Nella specie, la S.C., a fronte di un dispositivo che rigettava l’appello avverso la sentenza anziché dichiararlo inammissibile, ha ritenuto prevalente la motivazione la quale affermava chiaramente la carenza del requisito di specificità ex art. 342 c.p.c. nel gravame).