(massima n. 2)
La presunzione di danno da lucro cessante per ritardato pagamento nei debiti di valore non č in alcun modo correlata all'attivitā lavorativa esercitata dal creditore, ma esclusivamente all'impiego mediamente remunerativo del denaro, in ipotesi suscettibile di offrire un'utilitas superiore, in termini percentuali, al tasso di rivalutazione. Il riconoscimento di interessi costituisce in tale ipotesi una mera modalitā liquidatoria, cui č consentito al giudice di far ricorso col limite costituito dall'impossibilitā di calcolare gli interessi sulle somme integralmente rivalutate dalla data dell'illecito. Non gli č invece inibito di riconoscere interessi anche al tasso legale su somme progressivamente rivalutate; ovvero sulla somma integralmente rivalutata, ma da epoca intermedia; ovvero di non riconoscerli affatto, in relazione a parametri di valutazione costituiti dal tasso medio di svalutazione monetaria e dalla redditivitā media del denaro nel periodo considerato. Il relativo apprezzamento č di mero fatto e si sottrae al sindacato di legittimitā se adeguatamente motivato.