(massima n. 1)
In tema di ricorso avverso il provvedimento applicativo di una misura cautelare custodiale nelle more revocata o divenuta inefficace, il ricorrente può manifestare il suo interesse a coltivare l'impugnazione, in riferimento a una futura utilizzazione dell'eventuale pronunzia favorevole ai fini del riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione, con un atto presentato personalmente, senza che sia necessaria un'autentica notarile o di altro soggetto abilitato della sua sottoscrizione. (Fattispecie in cui la firma in calce all'istanza dell'indagato era stata autenticata dal difensore ex art. 39 disp. att. c.p.p.).