(massima n. 1)
Ai fini del delitto di falso sono atti pubblici quelli c.d. interni della pubblica amministrazione. Risponde del delitto di cui agli artt. 490 e 476 c.p. l'agente di custodia che sopprima una «nota riservata» redatta al direttore della Casa circondariale, nella quale si dà atto dei disservizi riscontrati nella gestione dell'istituto e si documentano fatti e circostanze direttamente percepiti dall'autore, quali l'esistenza di autorizzazioni ministeriali per colloqui straordinari tra un detenuto ed esponenti politici e funzionari dei servizi di sicurezza.