(massima n. 1)
L'allontanamento del detenuto, agli arresti domiciliari e autorizzato al lavoro esterno, dal luogo in cui è previsto che egli svolga la propria attività costituisce reato di evasione, (senza che sia invocabile l'inevitabilità dell'ignoranza della legge da parte del soggetto che sia stato autorizzato ad allontanarsi dal datore di lavoro, atteso che il regime detentivo, anche nella forma attenuata, prevede comunque una serie di minuziosi e specifici obblighi che non possono essere ignoti a chi nel sistema carcerario è inserito, onde, anche alla luce della sentenza n. 364/1988 della Corte costituzionale, non sono riscontrabili nella fattispecie né l'impossibilità di riconoscibilità del precetto, né l'apparenza di legittimità del comportamento incriminato in forza della quale qualunque consociato sarebbe caduto in una falsa rappresentazione del contesto normativo.