(massima n. 2)
La nozione di cadavere, quale possibile oggetto delle condotte di sottrazione, soppressione o distruzione, come sanzionate dall'art. 411 cod. pen., comprende anche resti umani consistenti nello scheletro o in parti di esso, purché si tratti di resti tuttora capaci di suscitare il sentimento della pietà verso i defunti. (In applicazione del principio la Corte ha escluso la configurabilità del reato di cui all'art. 411 cod. pen. nella condotta di sottrazione di organi ovvero di parte di essi - quali cuore, polmone, fegato, reni, surreni, prostata, encefalo ed ipofisi - custoditi in un contenitore in soluzione di formalina, perché ritenuti inidonei a suscitare l'idea del corpo umano inanimato e, di conseguenza, il senso di pietà).