(massima n. 1)
Anche dopo la trasformazione dell'Ente poste in società per azioni, i servizi postali e quelli di telecomunicazioni appartengono al novero dei servizi pubblici, sia per la situazione di sostanziale monopolio alla produzione affidata all'Ente poste — senza che abbia alcun rilievo la possibilità che alcune attività del servizio possano essere gestite in regime di concessione amministrativa, non venendo meno la funzione e il ruolo di pubblico interesse del servizio — sia per la funzione pubblica che, in relazione all'esigenza di garantire i valori costituzionali della libertà e della segretezza delle comunicazioni (art. 15 Cost.) assume il mezzo di raccolta, di trasporto e distribuzione della corrispondenza. (In relazione a tali principi la Corte ha ritenuto la qualità di incaricato di pubblico servizio dell'impiegato postale addetto alla selezione e allo smistamento della corrispondenza in arrivo o in partenza).