(massima n. 1)
Deve ritenersi integrato il reato di abuso di ufficio, sussistendo il requisito della doppia ingiustizia, dal comportamento del custode di beni mobili sequestrati dall'autorità giudiziaria il quale, violando i doveri connessi al suo ufficio, procede alla sostituzione di un motoveicolo sequestrato con altro di minore valore, in concorso con il vigile urbano che ha operato il sequestro, e ciò al fine di fare conseguire al proprietario del mezzo un ingiusto vantaggio di natura patrimoniale. Tale reato non è assorbito dal concorrente reato di cui all'art. 334 c.p., in quanto attraverso la sostituzione del mezzo si realizza l'oggettività dell'atto illegittimo del pubblico ufficiale, quale ulteriore evento di sostanziale sottoposizione a vincolo cautelativo di un bene che non poteva esservi assoggettato, e si rafforza l'elemento specifico del dolo specifico, quale volontà consapevole di rendere definitivo il vantaggio di natura patrimoniale del proprietario per effetto della operata simulazione.