(massima n. 1)
Risponde del reato di cui agli art. 48 e 326 c.p. l'avvocato che, con modalitą ingannatorie, induca l'impiegata della Procura della Repubblica ad effettuare una ricerca nel sistema Registro generale delle notizie di reato (REGE), cosģ da fornirgli notizie di un procedimento penale ancora coperte dal segreto d'ufficio. (Nella specie, l'imputato aveva richiesto informazioni in ordine ad un altro fascicolo nella fase di cui all'art. 415 bis c.p.p., sostenendo ingannevolmente di non ricordarne il numero).