(massima n. 1)
In tema di concussione, non è necessario che l'atto intimidatorio rifletta la specifica competenza del soggetto, essendo sufficiente che la qualità soggettiva del pubblico ufficiale lo agevoli e lo renda credibile e idoneo a costringere o indurre il soggetto passivo all'indebita promessa o dazione di denaro o altra utilità. Tuttavia non può difettare la connessione tra l'offerta o dazione e la funzione pubblica esercitata dal soggetto agente, non bastando la mera qualità di pubblico ufficiale che questo rivesta prescindendo da un credibile uso della funzione ai fini dell'adozione dell'atto o dell'attività pubblicistica rappresentata, né può essere sufficiente la colleganza politica o l'influenza derivante dalla posizione rivestita in seno ad una formazione politica. (Nella specie la Corte ha ritenuto che non fossero idonei ad integrare il reato di cui all'art. 317 c.p. la capacità di influire sulla pratica in base ad una astratta valorizzazione del ruolo politico dell'imputato in seno all'amministrazione, e che la necessaria connessione fra la funzione pubblica rivestita e l'attività amministrativa implicata non poteva essere dedotta dalla semplice partecipazione del soggetto alla conferenza dei servizi come membro dell'amministrazione, non essendo definito il concreto ruolo ivi esercitato).