(massima n. 1)
La reiterazione, in un determinato ambito cronologico, dell'azione delittuosa può costituire prova dell'abitualità del reato e non dell'unicità del disegno criminoso, in specie quando dei precedenti penali dell'imputato, posti in relazione ai fatti per cui si procede, si dimostri che non si è in presenza di singole azioni delittuose deliberate come facenti parti di un tutto organico, ma del semplice protrarsi di attività delinquenziale.