(massima n. 1)
In forza del principio della "perpetuatio jurisdictionis", la competenza per territorio del tribunale di sorveglianza, una volta radicatasi con riferimento alla situazione esistente all'atto della richiesta di una misura alternativa alla detenzione, rimane insensibile agli eventuali mutamenti che tale situazione può subire in virtù di successivi provvedimenti.In tema di misure alternative alla detenzione la competenza del tribunale di sorveglianza che venga a determinarsi in base al disposto di cui all’art. 656, comma 6, c.p.p. (derogatorio rispetto alla regola generale dettata dall’art. 677, comma 2, c.p.p.), rimane ferma anche nel caso in cui, sopravvenute nuove pronunce di condanna, si dia luogo all’emanazione di un provvedimento di cumulo da parte di ufficio di procura operante in altro distretto di corte d’appello.