(massima n. 1)
Allorché il provvedimento contingibile ed urgente, che il sindaco può emanare per ragioni di igiene, di edilizia e di polizia locale a norma dell'art. 15 del R.D. n. 148 del 1915 (nella specie, occupazione di un fondo adibito dall'ente locale a discarica di rifiuti solidi urbani), non contenga alcun termine finale di efficacia, il diritto del proprietario del suolo oggetto del provvedimento rimane declassato ad interesse legittimo, coincidente con l'interesse pubblico al ripristino, con apposito provvedimento, della situazione antecedente nel momento in cui cessi l'esigenza di occupazione del bene. Sussiste, pertanto, la giurisdizione del giudice amministrativo in ordine alla domanda, proposta nei confronti del Comune, da parte del proprietario del fondo occupato con il richiamato provvedimento, per ottenere il rilascio del bene ed il ripristino della situazione dei luoghi, nonché, in subordine, la corresponsione del valore del suolo occupato; mentre resta devoluta alla cognizione del giudice ordinario la domanda d'inibitoria d'immissioni ed esalazioni nocive, nonché quella di condanna al pagamento dell'indennità per l'occupazione dell'immobile, proposta a ristoro del suo mancato godimento.