(massima n. 1)
Ai fini della valutazione della pertinenza di un atto degli amministratori di una societā di capitali all'oggetto sociale, e della conseguente efficacia dello stesso ai sensi dell'art. 2384 c.c., il criterio da seguire č quello della strumentalitā, diretta o indiretta, dell'atto rispetto all'oggetto sociale, inteso come la specifica attivitā economica (di produzione o scambio di beni o servizi) concordata dai soci nell'atto costitutivo in vista del perseguimento dello scopo di lucro proprio dell'ente. Non sono invece sufficienti, al predetto fine, nč il criterio della astratta previsione, nello statuto, del tipo di atto posto in essere (in quanto, da un lato, la elencazione statutaria di atti tipici non potrebbe mai essere completa, data la serie infinita di atti, di vario tipo, che possono essere funzionali all'esercizio di una determinata attivitā, e, dall'altro, anche la espressa previsione statutaria di un atto tipico non assicura che lo stesso sia, in concreto, rivolto allo svolgimento di quella attivitā), nč il criterio della conformitā dell'atto all'interesse della societā (in quanto l'oggetto sociale costituisce, ai sensi dell'art. 2384 c.c., un limite al potere rappresentativo degli amministratori, i quali non possono perseguire l'interesse della societā operando indifferentemente in qualsiasi settore economico, ma devono rispettare la scelta del settore in cui rischiare il capitale fatta dai soci nell'atto costitutivo). (Nella fattispecie, relativa a un atto di costituzione di ipoteca a garanzia di debito di altra societā collegata, la S.C. ha escluso che, agli effetti della inerenza dell'atto all'oggetto sociale, fossero sufficienti, da un lato, l'astratta previsione statutaria del compimento di "operazioni finanziarie" e, dall'altro, la conformitā dell'operazione all'interesse della societā).